Richiesta informazioni
Il Decreto Concorrenza è stato approvato da una Camera ed ora è al vaglio della seconda camera del Parlamento.
E’ stata stralciata in prima lettura la norma che attribuisce agli avvocati la competenza a stipulare atti di trasferimento di immobili diversi dalla prima casa aventi valore catastale non superiore a 100.000 euro.
Tutti i vari soggetti pubblici o privati chiamati a dare il loro parere alle competenti commissioni parlamentari hanno riconosciuto che modificare l’attuale sistema dei registri immobiliari che rendono l’acquisto immobiliare sicuro avrebbe potuto arrecare un pregiudizio grave alla circolazione degli immobili soprattutto in un periodo economico assai difficile come l’attuale.
Il sistema italiano è uno dei più sicuri dal punto di vista della circolazione dei beni immobili: tutti lo riconoscono!
Ma allora perchè cambiare? Perchè voler cambiare un sistema certo, sicuro, sperimentato, con un altro?
Il voler a tutti i costi aumentare a dismisura la platea dei soggetti estendendola agli avvocati che possono mettere le mani sui registri immobiliari pur non essendo soggetti alle rigide regole imposte ai notai, significa diminuire la tutela per i cittadini che comprano e vendono immobili e per gli investitori.
Questo è stato compreso, tant’è che la commissione ha dovuto far marcia indietro nel suo parere sull’articolo in questione del “Decreto Concorrenza”.
Ma la contropartita sarà l’aumento “a dismisura” del numero dei notai.
Attualmente per stabilire il numero delle sedi notarili si tiene conto del parametro economico, del numero degli abitanti presenti sul territorio (un notaio ogni 7.000 abitanti) e del volume degli affari.
La Commissione propone di abolire i parametri economici e di fissare le sedi notarili una ogni 5.000 abitanti.
Ciò comporta un aumento notevole di notai in un periodo economico molto difficile per tutti, notai compresi.
Se diminuiscono le compravendite e i mutui, come tutti possono constatare, anche il lavoro negli studi notarili è diminuito; in media dal 2009 ad oggi è diminuito del 40-50% e nonostante ciò i notai hanno cercato di conservare i posti di lavoro!
L’aumento considerevole di notai non potrà portare ad una concorrenza positiva perchè i costi degli studi notarili sono e restano elevati a causa dei notevoli adempimenti previsti a carico del notaio, adempimenti che prima invece erano a carico dello stato.
L’aggravio di tali adempimenti e responsabilità che è sempre maggiore comporta oneri e costi sempre maggiori se si vuole conservare una qualità elevata alla prestazione notarile.
Infine anche le Banche stanno insistendo a pubblicizzare la vendita dei loro immobili. Succederà che la banca utilizzando le società professionali degli avvocati, venderanno immobili, concederanno finanziamenti, il tutto alle loro condizioni! Ma chi tutela il cittadino da questo evidente conflitto di interessi?