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In questi giorni si discute su quale sia la generazione più fortunata, l’attuale o quella passata degli anni 30/40.
Concordano la maggior parte degli opinionisti che la generazione degli anni 30/40 (gli attuali ottantenni) è la più fortunata. Hanno “visto” la guerra e la ricostruzione del paese; hanno vissuto in un periodo in cui non esistevano problemi a trovare lavoro, a cambiarlo, l’iniziativa economica era incentivata, il progresso economico non sembrava arrestarsi.
Quasi l’85% della popolazione era proprietaria delle case in cui abitava, l’auto, gli elettrodomestici sono entrati in ogni famiglia.
Ci sono stati dei periodi difficili ma, a posteriori, sono stati superati con l’unità nazionale. Nonostante tutto c’era fiducia, speranza e ottimismo.
Chi era arrivato alla fine del proprio percorso lavorativo, aveva maturato una pensione sicura.
Tutto questo oggi non è così.
L’incertezza e la sfiducia regnano sovrane.
Occorre cambiare. Occorre impegnarsi a cambiare. Occorre per dirla con Jovanotti: “pensare positivo”.
Fonte: http://www.ilgiornale.it